Isernia

CARTA CANTA – VARDE’, l’Uomo delle Discariche…

Annunziato VARDE'
Annunziato VARDE’

CARTA CANTA, giugno 2012

 

VARDE’, l’Uomo delle Discariche…

 

di Paolo De Chiara (dechiarapaolo@gmail.com)

“L’arrivo di un commissario non deve essere sempre visto come un fatto negativo. Lì dove sono stato ho lasciato un bel ricordo ricevendo, in alcuni casi, anche la cittadinanza onoraria”. Annunziato Vardè, commissario Comune Isernia, 16 giugno 2012, primo piano molise

Annunziato Vardè, il contestatissimo “uomo delle discariche”, ha lasciato quasi alla chetichella l’incarico napoletano e da due giorni è il commissario del Comune di Isernia sciolto in seguito alle dimissioni simultanee di diciassette consiglieri del centrodestra. La notizia, inattesa, è esplosa ieri pomeriggio, quando il Comitato per il no alla discarica del Castagnaro  –  uno dei sei siti indicati da Vardè insieme a Chiaiano, Giugliano, Comiziano (Nola), Marano e Sant’Anastasia  –  ha invitato gli abitanti di Quarto e Pozzuoli a brindare in piazza Europa per festeggiare la buona novella. Il particolare aiuta a ritenere che tra i due fatti  –  trasferimento di Vardè e festa di piazza  –  ci sia uno stretto rapporto di causa ed effetto. La Repubblica Napoli.it, 16 giugno 2012

“Sconfitto? Neanche per idea, sono sereno e, soprattutto, sono consapevole di aver raggiunto un risultato importante. Dovevo scegliere i siti per le discariche, ne ho scelti sei, ora tocca ai sindaci attuare il mio piano. E per di più ora c’è un punto dal quale non si può prescindere: le discariche o si fanno dove ho detto io o non si fanno”. Annunziato Vardè, Repubblica Napoli.it, 16 giugno 2012

Chiaiano, Marano, Sant’Anastasia, Giugliano Comiziano. Ecco dove dovrebbero sorgere i cinque siti da adibire a discarica proposti dal commissario Annunziato Vardé. Tuttavia, alcuni sindaci dei Comuni interessati avrebbero già fatto pervenire il loro preventivo no. In particolare il primo cittadino di Giugliano, Giovanni Pianese, che ha sottoposto all’attenzione dell’ex viceprefetto di Varese una disposizione normativa del 2007 che esclude l’area, già ampiamente vessata nel passato dallo stoccaggio delle ecoballe, da qualunque altro impianto per lo smaltimento dei rifiuti. Insomma, il rischio è che oltre all’emergenza ambientale ora possa esplodere quella sociale, con focolai di protesta che già si affacciano nelle varie località prese in considerazione.  Corriere del Mezzogiorno, 7 luglio 2011

La messa sarà celebrata nella cava Castagnaro, destinata, secondo il piano di Vardè, ad una discarica. È l’ultima notizie della Diocesi di Pozzuoli, che é stata fin dall’inizio vicina ai cittadini che si sono impegnati in una lunga e difficile battaglia contro la realizzazione di una discarica nella cava del Castagnaro. L’impegno della comunità ecclesiale, infatti, si é già espresso con la partecipazione alle manifestazioni organizzate dal Comitato e l’organizzazione di processioni e fiaccolate che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone che hanno attraversato tutto il territorio di Quarto per concludersi nella piazza centrale del paese o nella stessa Cava. Basti ricordare che nella mattinata del 13 marzo tutte le campane della forania di Quarto, su disposizione del vescovo Mons. Gennaro Pascarella, hanno suonato per il lutto cittadino proclamato dall’amministrazione comunale di Quarto per ricordare “la morte del nostro ambiente in seguito alla decisione di realizzare la discarica al Castagnaro. PozzuoliToday.it, 15 giugno 2012

“Un’altra vittoria della mobilitazione popolare, che va avanti da dicembre 2011, e delle nostre buone ragioni che hanno ormai convinto tutte quelle istituzioni che vogliono  effettivamente ascoltare le popolazioni. Adesso il commissario Vardè stralci la cava del Castagnaro oppure si dimetta! Il Presidente Caldoro non può continuare a tacere! La mobilitazione popolare continua e non si fermerà fino allo stralcio della cava del Castagnaro! Comitato Castagnaro, Quarto-Pozzuoli 9 giugno 2012

Annunziato Vardè, 52 anni, calabrese di Vibo Valentia, si è già insediato ad Isernia, ma non si nega a chi gli chiede come e perché sia andato via  –  quasi una fuga  –  da Napoli: “Sono andato via perché avevo accettato di impegnarmi solo per un anno in una missione che sapevo essere, come è stato, quasi impossibile. L’anno è scaduto ad aprile e io mi sono dimesso a giugno. Non c’è niente di strano. La Repubblica Napoli.it, 16 giugno 2012